Angelo Rizzo a Ragusa

Il Ritorno a Ragusa di Mons. Angelo Rizzo

Una storia di SINTONIA per la Fondazione e la crescita di SPAZIO come oratorio e Centro giovanile.

Per noi di SPAZIO (il ritorno) la traslazione della salma di Angelo Rizzo da Montedoro a Ragusa ha un significato emozionale e di ricordo vivo di questa figura di vescovo, di amico, di cofondatore dell’Oratorio SPAZIO che Lui, dopo i primi anni di vita dell’oratorio, definì “Movimento”.

Angelo, di nome e di fatto, fu per Spazio il secondo vescovo di Ragusa.

In questa traslazione della Sua salma abbiamo l’impressione di riaverlo più vicino.

Nei nostri ricordi e negli avvenimenti evolutivi dell’Oratorio non ci ha mai lasciati soli.

Lo ricordiamo come una presenza che accompagnava, difendeva, incoraggiava e, spesso, ci commuoveva con sorprese e intuizioni e definizioni che ci accendevano il coraggio e la speranza.

“Avanti ragazzi! La rotta è quella giusta”.

Con espressioni del genere ci sorprendeva quando veniva a trovarci, spesso, anche non invitato espressamente. Ricordo, con commozione, quando a una serata di festa e spettacolo in oratorio, non potendo essere presente per motivi di salute, ci sorprese con una telefonata che collegammo ad una amplificazione per tutti i presenti. Lo informammo, di questo, e lui, allora, ci espose pensieri di affetto e di vicinanza insospettabili e commoventi.

“Eccomi, anch’io, carissimi – esordiva spesso nei suoi interventi – anch’io vostro vescovo, sono con voi perché siamo tutti con Cristo nella sua stessa barca: la Chiesa”. In uno dei suoi discorsi, così si agganciava ai ricordi della sua vicinanza a Spazio. Che non approvò subito. “Salvatore – mi disse – dammi un po’ di tempo mentre tu datti da fare per incominciare a organizzare. Poi vedremo”.

POI VIDE

E mi disse: “Vai avanti, continua… provvederò io a difendere il tuo carisma e a farlo conoscere.”

Fin dal suo nascere – esordì in un suo intervento (per il 24° anniversario di Spazio) ho approvato il vostro gruppo e già una volta – lo ricordate? – abbiamo celebrato in una casa in costruzione a Marina di Ragusa e mangiato insieme l’Eucaristia, viatico del vostro ardimentoso cammino di fede e d’amore. È entusiasmante l’idea di un gruppo di ragazzi decisi a conquistare per sé e per gli altri tutto lo spazio destinato da Dio all’uomo perché questi possa, con verità, apparire il Suo capolavoro e la misura più piena della sua gloria. Lanciate ad altri ragazzi, a tutti i ragazzi del mondo, il vostro invito a conquistare lo spazio.

Quale spazio?

Lo spazio che si slarga dinanzi a ciascuno di noi, smisurato, immenso, affascinante, simile a “mare aperto” sotto limpidi cieli. Lo spazio che è la vita con le sue multiforme esigenze, la cultura, la giustizia sociale, il lavoro, la pace, l’amore che affratella gli uomini.

Lo spazio che è tutta la realtà cosmica e umana, che è natura e storia. È tutto nostro questo spazio! A noi saperlo conquistare e occupare. Ce lo ricorda un grande conquistatore, Paolo di Tarso, scrivendo: “Tutto è vostro”.

Invano, però, si stenderebbe dinanzi a noi tanto spazio se mancasse la volontà di conquistarlo: ma è assurdo solo averlo pensato.

I colori esistono perché c’è la vista ed i suoni perché c’è l’udito… così i grandi ideali, per i quali cerchiamo spazio dinanzi a noi, hanno dentro di noi la loro profonda motivazione. È, appunto, questo “spazio” interiore che crea, in certo modo, quello esteriore.

Sono le ali dei desideri del cuore che ci fanno volare per i liberi cieli dell’ideale; è la volontà illuminata e sostenuta dalla ragione e dalla fede a muovere i desideri, a vincere le paure, ad assicurare costanza nelle difficoltà, a non smarrirci nell’euforia del successo e a non abbatterci nel fallimento.

E queste nostre ali, sono ali vere, robuste e non come quelle finte del mitico Icaro sacrificato dal padre nel folle volo. Sono ali vere perché il progetto divino ha avuto in Cristo Figlio di Dio e Uomo perfetto la sua piena realizzazione.

Inchiodato sul mondo, con le braccia aperte sulla croce nella tesa immobilità del Suo infinito amore, io vedo il Signore Crocifisso e Risorto come aquila possente che si libra nel cielo della storia per additare agli uomini di tutti i tempi la via che conduce a Dio. È in Lui che noi, divenuti per Sua grazia figli di Dio, possiamo ardire di raggiungere la meta prefissaci, conquistare tutto lo spazio.

“Noi –infatti- siamo di Cristo e Cristo è di Dio”.

“Avanti, dunque, ragazzi! la rotta è quella giusta; sulla barca del gruppo muovetevi, per liberare nella verità e conquistare con la forza dell’amore quanto più spazio potete di quello che Dio ha creato per la felicità degli uomini.

Maria, stella del mare, illumini con i miti raggi della Sua materna bontà il vostro avventuroso viaggio! In qualche tappa del vostro cammino mi sarà gradito trovarmi con voi a pregare e cantare, frattanto vi benedico.

Il vostro vescovo

Angelo Rizzo

Tutto è vostro!

Questo il motto con cui Angelo Rizzo ci salutava e ci incoraggiava. Ma al motto seguivano sempre dotte e dedicate spiegazioni e incoraggiamenti.

A titolo riassuntivo, qui di seguito, voglio elencare alcuni di questi titoli-aforismi, dedicati a Spazio a voce o per iscritto:

  • Avanti, ragazzi! la rotta è quella giusta…
  • La chiesa conta su ciascuno di voi…
  • Grazie e prosit…
  • La vita quando è vita è slancio, sviluppo, creatività…
  • Ringraziatelo il Signore, perché è stato molto buono con voi…
  • Voi siete necessari al mondo…
  • (Rivolgendosi anche alle Autorità)… ci dovrà essere una volontà di poter lavorare insieme… per questi figliuoli e per quelli che verranno dopo…
  • Essere animatori (libro) e Oratorio Spazio nel grande alveo oratoriano nazionale ANSPI…
  • Il mio messaggio quale segno della mia affettuosa solidarietà per voi, per il vostro progresso culturale e spirituale, iniziative…
  • Siate perennemente giovani…
  • Sviluppate i vostri talenti… il mondo potrà migliorare…
  • È passato tra di voi un angelo (Adelia Melilli), ricordatelo imitando i suoi talenti!…
  • “Sete d’immensità” (titolo di un canto) era ciò che fermentava nel cuore di don Salvatore e il Vescovo ha visto che era la direzione giusta…
  • Stasera sentivo la vostra mancanza (festa del 24° di Spazio)…
  • …mi sarà gradito trovarmi con voi.

P.S. Dal 1978 al 2000 abbiamo avuto tanti altri incontri con il “nostro” Vescovo Angelo Rizzo,

non solo in circostanze di oratorio ma anche per la redazione  e correzione a “tavolino” del PROGETTO formativo di animazione per gli Oratori, per momenti diocesani: Assemblee, Sinodo, Centro Diocesano di Pastorale Giovanile e Centro Diocesano Vocazionale la cui presidenza per due mandati è stata affidata a don Salvatore; e ancora dopo le sue dimissioni dal ministero episcopale, da malato, in casa sua.

Grazie, nostro grande Angelo… resta ancora con noi!

Gli educatori dell’Oratorio ANSPI “SPAZIO”

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