Gesù del Vangelo

Io credo il Vangelo

 

Io credo (con la “c” minuscola) altro non significa che “faccio mia l’affermazione di qualcuno che mi sta parlando, mi sta proponendo – a voce o per iscritto – qualcosa”.

Gli credo perché mi fido di lui.
Sono certo che lui non mi inganna e non si inganna.
Può sbagliare, certo, ma quello che lui mi dice lo crede vero.
Non mi imbroglia perché so che mi vuole bene.
Noi viviamo quasi per il 90% di questa fede; di questo fidarci degli altri.
Chi proclama: “io non credo a niente o a nessuno”: o è uno scettico o è uno sciocco.
È chi non vede che crede; chi vede… vede e basta.
Non sono a posto, quindi, neppure sotto l’aspetto logico, coloro che affermano – e sono molti – che credono a ciò che vedono.

Io Credo (con la “C” maiuscola) significa che l’Altro, di cui mi fido, è Dio. Non il semplice uomo: genitori, zii, cugini, nonni, giornalista, testimoni, ministri, poliziotti, poveri, preti, papa…
Dio: che mi parla; che si manifesta a me, non mi vuole ingannare; mi vuole bene; non può ingannarsi, non può sbagliare: è La verità.
Quando, dunque, sono certo che è Dio a manifestarsi, a parlarmi, io, credendoGli, compio un atto di fede e un atto di ragione.
Ma come faccio ad avere la certezza che è Dio a parlarmi?
Affermiamo: Dio ha parlato, attraverso i tempi, per mezzo dei profeti e si è manifestato, incarnandosi, in Gesù Cristo.
Gli scrittori, cosiddetti sacri, hanno semplicemente registrato le parole, le gesta e le manifestazioni di Dio.
In modo riassuntivo e in modo sublime, possiamo scoprire, conoscere e capire il messaggio, le proposte di Dio nel Vangelo. Ma anche qui sorge una domanda spontanea e molto comune: “Chi mi assicura che i Vangeli sono storia e non piuttosto storielle verosimili; più somiglianti a leggende che a documentazioni autentiche”?

I Vangeli non furono scritti a tavolino perché rappresentano non tanto i ricordi privati degli evangelisti, quando la sedimentazione della predicazione su Gesù che si faceva nelle comunità.
Esiste, dunque, una preistoria orale dei Vangeli. La predicazione, cioè, fatta dagli Apostoli a viva voce; con adattamenti didattici- da qui la diversità dei  Vangeli – pur restando rigorosamente fedeli al messaggio di Gesù. Probabilmente furono i vari gruppi o comunità a stendere per iscritto i racconti, gli insegnamenti ricevuti dagli Apostoli. Io osserverei che un dato episodio può essere raccontato con più veridicità da un gruppo di persone, di testimoni, che da un solo individuo.

 

Se avrai fede, potrai dire a questo colle di spostarsi, a questo albero rinsecchito di frondificare… ti obbediranno!

Formazione dei quattro Vangeli