Formazione dei quattro Vangeli

Terra di Palestina e acque di Genezareth!
Testimoni di una presenza che ha sconvolto la storia
e ha segnato la traiettoria di salvezza per l’uomo.
Terra e acqua di Palestina! Destinate a divenire simbolo di tutta la terra.

Anzitutto dobbiamo precisare che i Vangeli (di Marco, Matteo, Luca, Giovanni) non sono biografie (vita di…) di Gesù.

Tuttavia ci riferiscono il suo insegnamento e ci mettono sotto gli occhi alcune tappe e avvenimenti della sua carriera terrestre.

Dobbiamo aggiungere anche che non furono scritti subito dopo la risurrezione di Gesù. Sottolineiamo che i Vangeli sono scrigni che contengono gli insegnamenti di Gesù, in tante forme: parole, gesti, miracoli, rivelazioni, vita insieme.

 

 

Tre tappe per la formazione dei quattro vangeli

 

 

Prima tappa


COMUNITÀ DI VITA DI GESÙ CON GLI APOSTOLI

Vita e insegnamento come preparazione alla predicazione; quindi: ripetizioni di alcuni insegnamenti, incisività a modo di slogan di tanti assiomi, antitesi  ritmiche, le parabole che inseriscono la dottrina in un fatto di vita vissuta.

A questo aggiungiamo le regole di vita comune che Gesù inculcava e che gli Apostoli cercavano di attuare in pratica. Si sa: difficilmente si dimentica ciò che si vive.

 

La messe è molta, ma gli operai sono pochi” (Lc 10,2)

PREDICAZIONE E SCRITTURA

 

Seconda tappa


Predicazione  degli Apostoli

Vivente Gesù, morto e risorto Gesù, almeno dal 30 al 160 d.C., gli Apostoli presentano Gesù e la sua dottrina, “così come l’avevano conosciuto da vicino”: insistendo, ora sui suoi miracoli, ora sulla sua umanità, ora sul suo amare gli uomini, secondo le necessità delle Comunità a cui era annunciata la “Buona Novella”. A questo punto dobbiamo dire che anche gli Apostoli si preoccuparono di documentare alle proprie Comunità ciò che andavano esponendo su Gesù Cristo; di proporre testimoni oculari della vita di Cristo ed esortare continuamente a rifarsi alle “tradizioni”1.

 

Terza tappa


Gli Evangelisti  scrivono

È naturale che la predicazione degli Apostoli non fosse destinata a restare a lungo tempo nella forma puramente orale.

Ben presto le comunità avranno sentito il bisogno di mettere per iscritto, almeno in parte, ciò che ascoltavano, sia per poter ritornarci sopra con più agio, sia per formare, così, più facilmente i nuovi predicatori.

Questi scritti scarni, però, a poco a poco si arricchiscono di particolari desunti da predicazione e catechesi tramandate fedelmente dagli Apostoli alle varie Comunità2.

Se a queste deduzioni sulla formazione dei Vangeli aggiungiamo il confronto tra le memorie su Gesù, la storia e l’archeologia, possiamo tranquillamente concludere che i Vangeli sono una storia e non una leggenda. Se storia, i fatti narrativi sono veramente accaduti; i personaggi realmente esistiti. Gesù quindi, è una persona vera, tutta da conoscere, da scoprire. È quanto faremo – proprio con la scorta del Vangelo- con questa piccola grandiosa storia di tutti gli uomini, di tutti i tempi.