Gesù vero Dio (2)

Ma Egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero

“Tu sei il Cristo Figlio del Dio vivente” (Mc 3,1-12)

 

Gesù spesso viene chiamato Figlio di Dio: “Ti scongiuro, per il Dio vivente, se tu sei il Messia, il figlio di Dio”(Mt. 26,63) gli chiede il sommo sacerdote; mentre gli indemoniati proclamano: “Tu sei il Figlio di Dio”(Mc 3,11).

“Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 3,17; Lc 9,35), dirà una voce misteriosa al Giordano e sul Tabor.

“Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16), proclama con entusiasmo Pietro.

Gesù non smentisce ma conferma e completa queste ed altre dichiarazioni, dicendo, così, chiaramente, a chi ha occhi per vedere e orecchi per udire, che lui è veramente Dio.

“Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno riguardo del mio figlio” (Mt 21,37).

Gesù adombrò in questa parabola la sua natura che proclama più espressamente quando afferma che “non chiunque mi dice “Signore, Signore” entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21); e a Maria di Magdala dirà, dopo la risurrezione: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Gv 20,17).

Quando Gesù espone la sua dottrina si pone sul piano di Dio; parla con la stessa autorità di Dio ben conosciuta nella rivelazione dell’A.T. (Mt 5,17ss) e vuole che gli uomini si attacchino a lui come si attaccano a Dio (Gv 6,68).

Ripetiamo che Gesù non proclama espressamente la sua divinità, ma la indica con delicata, progressiva preparazione, finché non sarà “tutto consumato” e non si apriranno gli occhi, la mente e il cuore di quelli che l’hanno seguito; non alla “generazione malvagia e infedele” (Mt 16,1-4).

Gesù dice di avere il potere di rimettere i peccati, come Dio (Mt 9,1-8; Mc. 2,5-12).

Annuncia che sarà giudice di tutti i popoli nella risurrezione finale, alla fine del mondo (Mt 25,31-46).