Io credo Gesù Cristo vero uomo (3)

Quando i suoi rami si fanno teneri e sono spuntate le foglie, voi sapete che l’estate è vicina, così… quando vedrete accadere queste cose, sappiate che (il Figlio dell’uomo) è vicino, è alle porte (Mc 13,28).

 

Vangelo di Matteo (13, 53-58)

Terminate queste parabole, Gesù partì di là e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.

L’intelligenza di Gesù

È certo che Gesù non studiò, non frequentò corsi di specializzazioni, crebbe povero, in una famiglia povera, in una piccola città povera e sperduta della Galilea. Lo studio era privilegio dei ricchi. Tutti, però, dovevano conoscere la Sacra Scrittura. Veniva tramandata da padre in figlio. Gesù non era esperto solo di Sacra Scrittura. I suoi compaesani, un giorno che lo ascolteranno parlare così bene e con tanta autorità, si scandalizzeranno (Mc. 6,1-6; Mt. 13,53-58; Gv. 6,42), lo prenderanno per indemoniato e pazzo e tenteranno addirittura di farlo fuori facendolo precipitare da un burrone (Lc. 4,16-30; Gv. 4,44). Diciamo anche che l’intelligenza di Gesù era straordinaria. Parlava – come abbiamo detto prima – per giornate intere e non stancava gli ascoltatori che lo seguivano, travolti dal fascino delle sue parole, della sua dottrina che trovavano perfetta e aderente alle loro realtà umane di tutti i giorni. Questa ammirazione, spesso, esplodeva in applausi e grida di benedizione (Mc. 7;37; Mt. 9;26; Lc. 19;37-40; Lc. 13,17; Lc. 11,27-28; Lc. 2,47; Lc. 4,22).

Gesù sapeva accettare gli altri condividendone la mentalità, ma ne capiva pure la malizia; ne leggeva i pensieri più intimi e aveva una risposta adatta per ogni situazione personale, familiare, sociale (Lc. 7,40; Lc. 8,46; Lc. 9,47; Lc. 11,17; Gv. 1,47.