Io credo Gesù Cristo vero uomo (5)

Ecco, il seminatore uscì a seminare.
E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono.

chiunque ascolta la parola del regno e non la comprende,
viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore.
(Mt 13,3b-4,19)
 

Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il Regno di Dio.
(Lc 18,15-19)

I sentimenti di cristo

Gesù si commuoveva davanti alle disgrazie fino a provarne turbamento nel profondo dell’animo.

Uno per tutti: l’incontro con la vedova che, distrutta dal dolore, accompagnava alla sepoltura il proprio figlio unico.

Gesù si commosse anche per l’enorme folla di amici e curiosi che seguiva il feretro: ordina ai portatori di fermarsi e restituisce il figlio risuscitato alla madre (Lc. 7,11-17).

Notissimo è il pianto di Gesù su Gerusalemme, sua patria, gioia e tormento (Mt. 23,37).

Se Gesù ebbe una debolezza per gli uomini in genere, l’ebbe in modo particolare per i malati: li cercava, li consolava, li guariva (Mt. 4,23; Gv. 4,43-54; Lc. 4,40-41; Mc. 1,40-45; 2,1-12; Lc. 7,1-10; Mc. 5,1-20; Mt. 9,27-30; Gv. 5,1-18; Mc. 9,14-29).

Gesù ebbe compassione per le folle guidate male o non guidate affatto; le paragonava a pecore senza pastore. Per le folle logorava i suoi giorni con la predicazione (Mc. 6,30-44).

Ogni pagina, anzi ogni parola, del Vangelo sprizza questa bontà-misericordia, compassione, amorevolezza di Gesù per i peccatori.

Ricordiamo gli incontri più significativi: con la peccatrice (Lc. 7,36-50); con Zaccheo (Lc. 19,1-10); con Pietro (Lc. 22,61-62); con il ladrone sul calvario (Lc. 23,39-43); le più stupende e commoventi parabole sono quelle del perdono (Lc. 15,11-32).