In sintonia con “Laudato Sì”


I grandi Ideali se vissuti-condivisi ci fanno grandi, grandiosi oggi, domani, per sempre!
“La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare.”
(Papa Francesco, Laudato Si’)

Forse, almeno per questa volta, possiamo affermare che vivere in un mondo globalizzato può essere una grande risorsa; la velocità con la quale si diffondono le notizie, le immagini, i filmati, consente di raggiungere chiunque in pochi attimi e di sensibilizzare milioni di persone anche senza spostarsi da casa.
Questo è ciò che è successo a proposito della grande mobilitazione in difesa dell’ambiente e contro qualsiasi azione che, in qualsiasi modo, possa danneggiare la nostra Terra e i suoi equilibri così fragili ma, allo stesso tempo, così necessari se vogliamo lasciare alle generazioni future un mondo migliore di quello che – a quanto sembra – governi e società si stanno preoccupando di curare.
Ecco perché, in questo primo numero di “Voce” del nuovo anno sociale dell’Oratorio, vogliamo dare spazio alle tante voci che, nel mese di settembre scorso, sono risuonate in tutto il mondo attraverso due eventi internazionali – la conferenza di Milano e il Global Citizen Live – e anche attraverso gli interventi di alcuni protagonisti della lotta ai cambiamenti climatici, tra i quali Greta Thunberg e Papa Francesco.


YOUTH4CLIMATE
L’opera di sensibilizzazione che Greta iniziò da sola davanti al Parlamento del suo paese – la Svezia – scegliendo di non andare a scuola tutti i venerdì finché non avessero dato ascolto alle sue richieste, oggi ha dato origine a un movimento globale di giovani in tutto il mondo, ragazzi e ragazze che dal 29 al 30 settembre scorsi si sono dati appuntamento a Milano proprio per discutere dei principali problemi legati al clima e delle azioni più importanti da mettere in campo per risolverli.
Quasi 400 giovani tra i 15 e i 29 anni, provenienti da 186 nazioni, hanno deciso di cogliere l’occasione per confrontarsi, insieme ai Ministri presenti, su quattro temi:
1) Youth Driving Ambition – partecipazione dei giovani nei processi decisionali;
2) Sustainable Recovery – ripresa economica e transizione ecologica;
3) Non-State Actors Engagement – impegno di tutti nella lotta contro il cambiamento climatico;
4) Climate Conscious Society – costruire una società più consapevole delle sfide climatiche attraverso l’educazione ambientale.
Per ogni tema è stato costituito un gruppo di lavoro guidato da due persone, un rappresentante dei giovani e un esperto adulto. Dai lavori di ogni gruppo si è giunti alla stesura di quattro documenti finali che, durante l’incontro di chiusura della conferenza, sono stati illustrati ai rappresentanti dei governi che parteciperanno alla prossima conferenza sul clima di Glasgow.
Con il primo documento, “Ambizione climatica”, i giovani hanno fatto richiesta di finanziamenti per supportare la partecipazione giovanile nei contesti in cui vanno prese decisioni che riguardano il clima.
Attraverso il secondo documento, “Ripresa sostenibile”, è stato richiesto di contenere le emissioni inquinanti entro 1,5 gradi, di regolare in maniera più robusta le emissioni di anidride carbonica e un maggiore sostegno alle comunità più vulnerabili.
Il terzo documento, “Impegno degli attori non statali”, esige dai settori dell’industria, incluse la moda, lo sport e l’arte, il completo abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili entro il 2030, assicurando – tuttavia – un graduale passaggio che garantisca i posti di lavoro eventualmente persi.
Infine, il quarto documento, “Società consapevole”, richiede che l’educazione ai cambiamenti climatici sia rivolta e garantita a tutti – ragazzi, docenti, settori privati e mezzi di informazione -compresi i giornalisti.
La speranza dei giovani dello Youth4Climate e di tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia della nostra amata Terra è che le voci delle centinaia di partecipanti intervenuti si possano amplificare e spostarsi nelle piazze perché non è più ora di stare in silenzio, ma di agire seriamente per riuscire a creare un altro mondo. Anche Papa Fracesco, intervenendo alla conferenza, ha elogiato il coraggio dei giovani – “Si dice che siete il futuro, ma in queste cose siete il presente, siete quelli che stanno costruendo oggi, nel presente, il futuro” – aggiungendo, in un altro passaggio del suo discorso tenuto in lingua spagnola – che “ci dev’essere amore tra le persone, uomini e donne, e l’ambiente, non siamo nemici, non siamo indifferenti. Facciamo parte di questa armonia cosmica.”

 

GLOBAL CITIZEN LIVE
Avreste mai immaginato che anche il mondo della musica avrebbe risposto al richiamo della sfida globale in difesa dell’ambiente?
Eppure è così. Il 25 settembre scorso, infatti, è stato dato il via al Global Citizen Live, un evento che ha coinvolto i 5 continenti in una maratona musicale durata 24 ore e che ha visto numerosi artisti, celebrità e leader mondiali intervenire per invitare, ancora una volta, tutti gli spettatori a prendere coscienza della necessità di difendere il pianeta e di porre fine alla povertà.
Il Global Citizen Live è parte della campagna mondiale Recovery Plan For The World che mira a raggiungere 5 obiettivi: sconfiggere il Covid-19 in tutto il mondo, eliminare la fame nel mondo, istruzione per tutti, proteggere il pianeta e l’uguaglianza globale.
Da New York a Londra, passando per Rio de Janeiro e Lagos in Nigeria, arriviamo a Parigi che è stata la capitale europea scelta per l’occasione e dove si è svolta una tappa dell’evento che ha visto esibirsi sul palco ai piedi della Tour Eiffel artisti del calibro di Ed Sheeran, Elton John, Queen e i nostri Måneskin.
Attraverso le loro canzoni, gli artisti hanno voluto rivolgere un appello a tutti i Paesi ricchi affinché tengano fede all’impegno di stanziare 100 milioni di dollari all’anno per la salvaguardia del pianeta, 6 miliardi per donare pasti ai 41 milioni di persone che rischiano di morire di fame e di donare 1 milione di dosi di vaccini ai Paesi più bisognosi.

Alessandro Cuppari

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