Voce di Spazio n° 1 Febbraio 2021

Editoriale


 

Pasqua
con Auguri
e grandi speranze

È successo a me, quando ero ancora giovanissimo sacerdote, in quel di Vittoria, prima mia stazione di ministero nella mia bella Sicilia.
Era la mattina di Pasqua, andavo in chiesa per il mio servizio, incontrai un agricoltore che conoscevo e si recava, come tutte le mattine, verso la campagna. Lo si capiva dai vestiti, da una cassetta di piantine di ortaggi e un punteruolo. Approfittava della giornata di festa. Avrei voluto fermarlo e chiedergli: “Amico, non lo sai che giorno è oggi? Non hai sentito le campane che hanno annunciato una domenica particolare?”.
Ma non gli dissi niente, preferii tirare dritto prevedendo la risposta. Che mi avrebbe detto secondo voi?
Per lui e moltissimi altri come lui, anche oggi, questa “di Pasqua” è una giornata come tutte le altre.
Ma, se non lo vogliamo sapere, non è così, non è, la domenica di Pasqua, una giornata qualsiasi.
È il giorno della rivincita, per Gesù, da fare impallidire il potentissimo Hulk!
La scena si è svolta con la straordinaria regia del papà-Dio in aperta campagna, in un altro orto simile a quello dell’amico di Vittoria, in cui Gesù era stato sepolto, bloccato dietro una grande pietra a forma di ruota.
Appena uscito da quella grotta-tomba, Gesù è stato scambiato per un contadino da Maria Maddalena e dalle sue amiche. Ma l’hanno saputo riconoscere. Il dolore fa brutti scherzi, soprattutto quando la “fede” è al limite.
E Gesù l’aveva detto diverse volte da vivo: “Guardate che tornerò nuovamente in mezzo a voi, più vivo di prima”.
Anche noi avremmo avuto la stessa reazione. Come si può credere vivo uno che hai visto morire sotto i tuoi occhi?
Dio si è rivelato più forte del male, della violenza, della morte.

Si racconta di uno scienziato tedesco che, cercando un posto tranquillo dove sistemarsi, aveva finito per scegliere un’abitazione che stava nelle immediate vicinanze di un monastero di clausura. Non aveva la fede, ma quell’ambiente presentava il vantaggio di essere ideale quanto a quiete per le sue ricerche. “Qui almeno troverò il silenzio di cui ho bisogno per i miei studi e i miei esperimenti”, pensava. Le sue previsioni si rivelarono esatte solo parzialmente. Di fatto, gran parte della giornata la sua casa era come avvolta dal silenzio, rotto soltanto dal suono di una campanella. Ma poi venivano le ore di ricreazione delle monache. Allora non c’era verso di difendersi da quell’allegria scoppiettante; l’esplosione delle risate trapassava muri e finestre. Per lo studioso diventò quasi un’ossessione. Ragionava: “Queste donne sono povere, conducono una vita di penitenza, non conoscono il piacere. Come fanno ad essere così contente? Non ci sarà sotto, per caso, qualcosa di losco?”. Decise di togliersi il pensiero parlandone direttamente con l’abbadessa. Questa gli fornì una spiegazione semplicissima: “Siamo le spose di Cristo”. “Ma il vostro sposo non è morto duemila anni fa?”, obiettò quello. “Mi scusi, signor professore, ma lei non deve essere stato informato che tre giorni dopo è risorto da morte. E noi siamo testimoni appunto, di ciò che è accaduto tre giorni dopo”. Tutto dipende da quel mattino di Pasqua.

 

E noi, come molti cristiani, siamo stati informati? Viviamo da persone informate?
Ma che sarebbe la nostra vita se Gesù-Dio non fosse risorto? Il guaio è che a volte sarebbe più utile, meglio e più bello riconoscere che se Gesù non fosse risorto la nostra vita sarebbe assolutamente identica ad ora.
Con queste informazioni, con queste motivazioni hanno un senso gli Auguri che ci scambiamo.
Ma, soprattutto, conoscendo e vivendo con fede sempre luminosa questa Festa, le nostre feste rivestite di fede, di speranza e di amore vero, avranno sempre un senso e un fine.
Mai occasioni di alienazione, di baldoria, di chiasso per non ascoltare la coscienza… ma sempre e solo opportunità e celebrazione di un futuro che confinerà e sboccherà nell’eterna felicità e festa in cielo con un’assemblea che si chiama Paradiso!
Auguri a tutti
gli amici vicini e lontani, compagni di cammino
con la gioia del Risorto sempre Vivo e Presente.


Don Salvatore a tutto… Spazio!

E… presto ci incontreremo con Quelli dell’oratorio e sarà festa ogni giorno, come e più e meglio e… in molti di più di prima di questo lungo e sofferto deserto sociale!
Deserto, però, che, forse, ci ha scoperchiato tanto, troppe pentole della nostra vita personale, familiare, ecclesiale e religiosa, politica, economica, ecologica, spirituale… e ci siamo accorti che tante situazioni non vanno, non stanno bene a una creatura fatta a immagine di Dio!
Fin da ora, allora, con un urlo fortissimo da ricordare, ci diamo appuntamenti FORTI:
ragazzi, genitori… di tutta la Città di Ragusa:
RITROVIAMOCI
più decisi, più forti, più uniti di prima, per riscoprire, insieme e in molti la Nostra Grandezza di Creatura allo SPECCHIO con Dio-Creatore che ci ha fatti per essere sempre più GRANDIOSI!!!

 

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