Voce n° 5 – Maggio 2013

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Aspettiamo una risposta?

 

L’ultimo numero di Voce, che è uscito in contemporanea alla elezione del nuovo papa Francesco, è stato spedito al papa Francesco, appunto, perché, dai suoi gesti profetici, abbiamo intuito che anche noi siamo nel suo cuore e nella sua preghiera.
Abbiamo scommesso anche in una sua risposta. Ancora non c’è, esplicita e tangibile. Ma sappiamo che legge tutta la corrispondenza a lui indirizzata. Vogliamo, quindi, essere certi che, per lui, ci siamo!
Perché abbiamo “azzardato” questo gesto?  
Vi racconto una breve parentesi di storia del nostro oratorio. Come è iniziato?
Spazio è nato ed è andato avanti e va avanti così: con spirito da pionieri, di avventura. A me è stato sufficiente un “fai, vai avanti… io ti sono vicino” del mio Vescovo Angelo Rizzo per andare avanti.
Ho sognato che ogni parrocchia si dotasse di un oratorio per ragazzi; ho sognato che la nostra Diocesi avesse un progetto pastorale preciso e deciso; ho sognato centri giovanili fatti su misura; ho sognato collaborazione, comprensione, aggiornamento, solidarietà e “intesa” tra sacerdoti; ho sognato rinnovamenti sconvolgenti di preparazione per ministri sacri, per insegnanti, per catechisti…; ho sognato e continuo a sognare.
Quello che ho potuto, quello che abbiamo potuto fare per e con i giovani, dal 1977 ad oggi, l’abbiamo fatto senza aspettare decisioni dall’alto, senza aspettare le approvazioni plebiscitarie.
In questi anni abbiamo provocato il problema “pastorale giovanile” che ora, a poco a poco, è entrato nel carnét progettuale anche se ancora deve fermentare e crescere.
Abbiamo provocato un’assemblea diocesana tutta pastorale giovanile; abbiamo battezzato e fatto crescere il C.D.P.G.; abbiamo pubblicato ben 23 sussidi di pastorale giovanile, e altri sono in cantiere, che si sono imposti anche sul piano pastorale nazionale.
Nella memoria della Diocesi esistono due oratori: Salesiano e Spazio (purtroppo… solo questi due!). Memoria storica per inorgoglirci? No! Assolutamente. Guardare indietro serve per spingerci avanti con sempre più fantasia ed energia.
Se è lo Spirito Santo a soffiare sulla vela, dobbiamo assecondare lo Spirito anche se non sappiamo verso dove e spesso non sappiamo capire “come”. Ma sappiamo; siamo certi del “perché”. Perché “nella nostra barca c’è Gesù” (come ci scrisse il nostro Vescovo). E con Lui in barca possiamo sognare ancora, ancora tante cose da realizzare per il Regno. A che punto siamo?
La società è cambiata. È diventata liquida e liquido il mondo ragazzi. Difficile il compito educativo, a tutti i livelli e gli ambiti. Ma, ciò che è più patologico, è scarsa la formazione degli educatori e scarsa la loro “volontaria” presenza. In queste e con queste difficoltà, è umano percepire un senso di solitudine per mancanza di collaborazione, di condivisione, di solidarietà, di dialogo, di valorizzazione.
Per questo abbiamo “osato” varcare, con il nostro piccolo giornale, le soglie del Vaticano. Con Voce, naturalmente, c’eravamo tutti noi: Educatori e ragazzi. Come se volessimo urlare: “ci siamo anche noi!”.
Pochi, ma ci siamo!
Convinti che per Gesù e per chi Lo ama, nessuno è insignificante!

 

Salvatore Mercorillo

 

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