Voce n° 7 giugno – agosto 2012

cop_07_12_rid 

Il ciabattino e il banchiere

 

Padre Pio da Pietrelcina racconta in un tema di ragazzino della tua età.
“Mastro Biagio faceva il calzolaio, ma badava più ai fatti degli altri che alle sue scarpe. Era poverissimo, sprovvisto di ogni necessario, ed era costretto, per campare la vita, a lavorare da mane a sera ed in mezzo a tutte queste sue miserie era sempre in una continua allegrezza.
“Era un ometto piccolo e frugolo, col naso a ronciglio, che guardava tutto, parlava di tutto e sapeva tutto e non c’era nulla di ben fatto per lui. Quando tirava lo spago col manale, si apriva tutto con le braccia, che dava delle pugna nelle costole a chi si trovava vicino.
“Nessun lavorante poteva stare con lui, perché il lavoro meglio fatto non lo contentava. (…) Trattava tutti da fannulloni. Quando sua moglie s’alzava la mattina e aveva acceso il fuoco, lui schizzava dal letto e andava in cucina e diceva alla moglie: “Oh, che vuoi bruciare la casa? La legna non costa nulla, eh?”. Di poi, o davanti alla casa o pure di dentro, si sedeva vicino al suo deschetto riprendendo il suo mestiere con allegrezza ed ivi per quasi tutta la giornata la passava sempre a cantare delle belle canzoni.
“Rimpetto a casa sua abitava un ricco banchiere, il quale ne fu grandemente annoiato, e, commosso da tanta felicità, prende cento scudi e va dal ciabattino dicendo: “Prendi questo denaro, perché voglio premiarti della tua gran felicità”.
Il povero ciabattino, come ebbe ricevuto tale premio, lo va a conservare nella sua povera bottega e fin da quel giorno, pel gran pensiero che l’occupava di pensare al danaro, non cantava quasi più.
“Allora il povero ciabattino, essendosi di ciò accorto, e, persuaso che le ricchezze non rendono l’uomo felice, prende il denaro e va a restituirlo al banchiere dicendo: “Prendete ciò che è vostro e rendetemi la mia felicità”.

 

 

Arriva l’estate

Con luglio-agosto-settembre ti trovi tra le mani questo numero di VOCE. Il tuo giornale, del tuo Centro (Spazio), del tuo gruppo.
Un anno sociale è passato.
Il giornale ti documenta le ultime esperienze che, forse ti toccano e ti riguardano.
Ma Voce non può documentarti come stai passando, tu, da un’esperienza di gruppo ad altre esperienze estive.
Voce non può sapere con quale animo, con quali progetti con quale spirito, tu, stai transitando ad… altro, altrove.
Ma, forse, lo sai tu!
Questo numero di Voce ti raggiunge mentre sei, forse, in un mare di confusione.
Vogliamo esser ottimisti: tutti i problemi con cui ci stiamo lasciando si risolveranno. Tu farai le tue “scappate” e ti accorgerai che non hai incontrato (come il calzolaio arricchito) la felicità, la pace, la sazietà… che ti aspettavi.Quali problemi?
Problemi di “fughe”, di rifiuti di proposte di crescita, di preferenze di comitive alla vita di gruppo, scelta di piazzette al posto dell’oratorio. “Mi secca” è stata ed è la scusa diffusissima di rifiuto di ogni impegno e di ogni valore. Anche a scuola è così; anche nei confronti di Dio; anche nei confronti dei bisogni degli altri.

La scelta del VUOTO!
Una scelta pericolosissima. Non puoi lamentarti, un giorno; non potrai dire: “Non sapevo”; oppure: “Se avessi saputo”.
Porta con te questo piccolo giornale. Può servirti.
Quando uno scalatore è in pericolo, gli basta un piccolo moschettone per salvarsi. 

Vinciamo insieme questa battaglia contro la noia, il non-senso, il vuoto di valori. Vale ciò che costa. Vale ciò che è scelto come progetto serio di vita. Ritieni semaforo rosso di pericolo, per la tua vita, se scegli e ti affascina ciò che sa di menzogna, di dissacrante, di egoistico. Fuggi, prima che sia troppo tardi.
Ti lascio con il mio augurio di sano riposo. Sarà pieno riposo se non sarà totalmente egoistico.
Con molti non ci rivedremo più perché hanno scelto altre strade.
Ma io spero che ci rincontreremo.
Prego che saremo, un giorno, insieme per sempre.
Prego per una sana e santa inquietudine per chi si ritiene sicuro, sazio, spensierato e onnipotente.
La vita non è una festa per alcuni e un calvario per molti, ma per tutti un impegno e una occasione unica per costruirsi un futuro eterno e felice.
Auguro ai genitori e agli educatori: non scoraggiatevi è un momento culturale un po’ difficile. Seguiranno altri tempi più propizi e meno “duri”.
Un cordiale e sincero “arrivederci” a tutti.

 

Proposte 
da metabolizzare nei tuoi momenti estivi di saggi silenzi e… riflessioni intelligenti e preveggenti.

In vista del Nuovo Anno in Oratorio

 

    Piccoli annunci da perfezionare

Nuovo Socio
1. A chi passa-parola e presenta un nuovo SOCIO/A in oratorio entro ottobre 2012: gli verranno abbuonati 10 punti per ogni nuovo socio/a.
N.B.: A condizione che il nuovo/a socio/a sia rimasto/a in oratorio e abbia frequentato le attività con accettabile assiduità.


2. Con il nuovo anno (settembre 2012/agosto 2013) si potranno accumulare BUONI (al posto dei bollini) che serviranno per partecipare a premiazioni FEDELTÀ.


3. Anche la presenza dei propri genitori agli incontri mensili in oratorio varrà buoni per il premio fedeltà conclusivo.

P.S. Questa è la sostanza della novità che verrà discussa e perfezionata alle prime assemblee di oratorio.Le Rubriche: LEGGIMI

È importante (= “leggimi”) per entrare nella Proposta che ti ho esposto appena sopra.

 

Leggimi: Nodi, Sassi
Leggimi assieme ai tuoi genitori e amici che vuoi invitare a Spazio.
Si tratta di due Rubriche-luce. 

Salvatore Mercorillo

 

Nella sezione download è presente il file disponibile solo per gli utenti registrati.

 

Questa voce è stata pubblicata in Voce di Spazio. Contrassegna il permalink.