Voce n° 4 marzo 2013

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Noi siamo la storia

Stiamo vivendo una fase storica epocale per tutta l’umanità. La crisi-confusione politica nella nostra Italia quasi ingovernabile. La crisi economica globale. La crisi della Chiesa con le dimissioni del Papa Benedetto XVI.
In questo momento i cardinali di tutto il mondo, in Vaticano per il conclave, si riuniscono in congregazioni quotidiane per cercare di capire i “segni dei tempi”, per eleggere il papa giusto che rimetta al “passo” la cristianità.
Mentre l’umanità ha camminato, si è evoluta in questi ultimi 200 anni.
Crisi della famiglia, dei giovani e dei ragazzi. Crisi istituzionali e smarrimento in tutti i settori. Il mondo-giovani, in particolare, è disorientato in questa situazione sociale a tritacarne. Una società-hamburger di carne mista non può che portare alla disintegrazione.Eppure…
Sono sicuro:
– In Parlamento ritorneranno a governarci uomini retti e carichi di valori e di amore per la gente
– Il Capo dello Stato (in Italia) sarà una persona saggia, equilibrata, capace e attenta come Giorgio Napolitano
– Eleggeranno un Papa che aprirà una nuova, grande porta della Chiesa in cui tutti si sentiranno popolo di Dio e nessuno sarà chiamato Santità, Eminenza, Eccellenza, Padre… perché ci sentiremo legati all’unico Padre e ci sentiremo onorati discepoli dell’Unico Maestro
– I Vescovi saranno veramente a servizio della porzione di gregge loro affidata, e conosceranno, riconosceranno e apprezzeranno e valorizzeranno tutti i carismi che lo Spirito Santo elargisce a ogni credente.
– Non ci saranno emarginazioni per religione o per razza, perché tutti gli uomini sono figli dello Stesso padre e ogni religione vera è sentiero che unisce e conduce alla stessa meta.
– I Sacerdoti non saranno più “casta” ma fratelli a servizio dello stesso gregge, nello stesso popolo senza steccati. Saranno preparati bene come pastori. Torneranno ad incontrare, accompagnare ed educare nelle scuole, negli oratori, oltre che nelle parrocchie.
– I genitori torneranno ad essere i testimoni e i maestri dei propri figli. Non manderanno più a catechismo i propri figli, ma andranno loro ad imparare per, poi, insegnare, a casa, ai propri figli. Sorgeranno, così, nuove generazioni di credenti sapienti, praticanti e coerenti. In tutte le famiglie, così, si respirerà la stessa aria pulita, profumata. Non litigheranno, i genitori, tra loro, con i figli, col condominio. Perché tutti avranno imparato ad amare veramente.
– I figli non si sentiranno più obbligati ad andare a lezione da altri che non siano i propri genitori. I sacramenti non saranno più tappe festaiole ma festa che non finisce mai.
– Gli oratori torneranno a ripopolarsi perché avranno guadagnato tempo e valore educativo e perché i ragazzi desiderano stare, fare, condividere insieme esperienze… come un luogo e impegnativo laboratorio di formazione e di crescita.
– Gli educatori non mancheranno più all’oratorio. Saranno a servizio volontario anche se altri impegni per la vita li porteranno lontani. Perché anche “lontano” ci sono sempre “vicini” da amare, accudire, educare.
– Non ci saranno più, allora, coloro che approfittano del guazzabuglio, del tritavalori, della confusione e dello smarrimento generale per inventarsi lavori personali di puro sfruttamento e di laboratori di vizi distruttivi.Torneremo
· a camminare con i nostri piedi
· a pensare con la nostra testa
· ad amare a quattro dimensioni:
  § totalmente il Signore Creatore
  § veramente noi stessi
  § gli altri come noi stessi
  § il creato per se stesso
Non saremo più liquidi…
che si adattano a tutte le forme, gli stampi, i recipienti… 
ma sculture artistiche 
ma immagine vera, autentica del Creatore!Tutti avranno una qualifica riconosciuta:
– i maestri e i proff
saranno veramente qualificati a insegnare e a educare;
– come anche chi deve coltivare cavoli o cipolle o zucche;
– come chi deve allevare asini, pecore e capre;
– come chi addestra animali da circo. 
Non ci saranno più cacciatori perché l’uomo barbaro tornerà ad essere autenticamente civile.
– Anche se, senza illusioni, l’uomo è libero ancora di voler rimanere selvatico! 

 

Salvatore Mercorillo

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P.S.

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