Tu non te ne accorgi, quando la pianta cresce
- Il contadino va nel suo campo e lancia il seme; lo consegna alla terra, poi aspetta; passano i giorni, le settimane, i mesi interi…
- In casa, la donna, prende una piantina, la mette in un vaso nella terra, poi aspetta: giorni, settimane, mesi. Non si stanca di aspettare.
Da lì a poco, però, nasce una vita nuova dal seme; la piantina fiorisce, la spiga matura, il fiore sboccia.
- Gli alberi, i fiori…crescono con la forza che hanno dentro e che non dipende da noi.
- Quando arriva il tempo giusto si miete, si raccoglie, si taglia, si sgrana. E tutto si ripete sempre sotto gli occhi.
Ma per scoprire il valore che racchiudono, i fatti della vita vanno guardati da vicino. Per non perdersi d’animo non si vedono subito i risultati. Bisogna intendersi delle forze della natura nascoste nel seme o nella piccola pianta; bisogna essere competenti un po’ tutti come il contadino.
Analizziamo, allora, il problema da vicino.
- Anche la vita della creatura umana cresce, come le piante. Raccontiamoci un momento della vita nostra o di altri in cui ci siamo accorti di essere diversi, con un futuro davanti e un passato già dietro le spalle.
- Ti sei accorto della crescita?
- L’hai accettata? L’hai giudicata troppo lenta o troppo veloce? Hai preso coscienza?
Le parabole (Parola) di Gesù
Marco 4,26-34
Il grano matura di nascosto
26 Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; 27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. 28 Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. 29 Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
La parabola del granello di senapa
30 Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31 Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; 32 ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
L’utilità delle parabole
33 Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. 34 Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
Scopriamo cosa vuol dire Gesù sul Regno di Dio nella nostra vita
Ci sono ancora alcuni, forse, che credono che il Messia guidi una insurrezione politica, una liberazione sociale; ma per Gesù la forza del Regno non è nelle armi: è opera di Dio.
Che l’uomo si inquieti o si spazientisca, il Regno di Dio non arriva prima; è Dio che lo fa crescere misteriosamente ma irresistibilmente.
Il Regno di Dio inizia modestamente ma, alla fine dei tempi, si estenderà al mondo intero. La Chiesa, infatti, cominciò molto piccola, a Gerusalemme. Da principio, i cristiani erano molto apprezzati dai giudei (cfr, At 2,47; 5,13). Ma la Chiesa crebbe e i giudei non accettarono il fatto di questa crescita ed espansione anche tra i pagani. Si misero a perseguitarli (At 8,1).
E tu? Hai sempre accettato la crescita o hai fatto come gli abitanti di Nazareth?
Ti stai accorgendo dell’assenteismo di questi tempi alle celebrazioni in chiesa, assenze alla formazione, assenza di istruzione e di senso del soprannaturale e della presenza di Dio? Ti sei accorto dell’ignoranza delle cose di Dio?
C’è troppa gente che non solo non conosce la Chiesa, Gesù e il soprannaturale, ma che non ha, anche, il senso del soprannaturale, dei valori umani e dello spirito, ti sei accorto? Parliamone!
Si racconta
Vedere un aeroplano!
Un turista, armato di un buon binocolo, scrutando il cielo, vide un lontanissimo aeroplano. Ne avverte un contadino che sta lì presso; questi guarda, scruta attentamente anche lui, ma l’aeroplano non lo vede con i suoi occhi di lince: –Non c’è nessun aeroplano: io non lo vedo, non ci credo…Se ci fosse io lo vedrei certamente! –
Se si domanda loro perché non credono, essi rispondono come quel contadino: –Perché io non li capisco i vostri misteri. La mia ragione non arriva fin lì…. –
Analogo è l’atteggiamento illogico degli increduli, riguardo ai misteri della fede. Si può rispondere, la vostra ragione, sempre limitata, non potrà mai scoprire i misteri della religione, che sono al di sopra di quanto la ragione umana può vedere. Ma non per questo sono meno reali, e voi li dovete credere sulla parola di Colui che ve li attesta, che è Dio medesimo. Come il contadino che, a causa dei limiti della sua visibilità, non potendo scoprire l’aeroplano, deve credere alla testimonianza di chi scruta il cielo munito di un binocolo.
In questo caso il binocolo è la fede. (Poey)