Voce n° 1 Marzo 2018

Dire, fare, festeggiare, credere… Pasqua, non basta per capirne e viverne il significato profondo. I rami di un grande albero non potrebbero capire di essere, se non facessero riferimento alle radici a cui sono collegati e da cui ricevono linfa.

LA PASQUA

Conoscere, capire, sentirsi ed essere collegati
alle radici storiche di una rivelazione divina,
vuol dire Vivere intensamente il ricordo
nel presente sempre più significativo e pieno.

Gesù, quella sera di giovedì, a Gerusalemme, festeggiò – con la cena pasquale, che tutte le famiglie ebree consumavano a memoria e ringraziamento della liberazione dalla schiavitù di Egitto – la pasqua con i suoi: apostoli, amici, le donne che lo seguivano nel suo spostarsi da una tappa all’altra.
Ma quella diventò una cena speciale, stravolgente.
Gesù offre, in anticipo, la propria vita – che si consumerà sulla croce – per la salvezza degli uomini.
Lascia il comandamento dell’amore, assicura la propria presenza tra gli uomini e promette lo Spirito Santo.
A Gerusalemme, in tre giorni Gesù conclude la vita terrena. Il venerdì sarà giustiziato, all’alba del primo giorno della settimana risorge.
E’ nata la nuova Pasqua.
Quella che assicura agli uomini, a tutti gli uomini la salvezza dell’anima, la vita e la felicità eterna.
D’ ora in poi la strada che conduce al paradiso, al Padre, è per sempre aperta. Basta percorrerla!
Con questa certezza e convinzione Auguro Buona Pasqua a tutti con affetto fraterno.
Salvatore Mercorillo

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