Voce di Spazio n° 6 Dicembre 2016

Carissimi Amici

ragazzi dell’oratorio (piccoli e grandi) dilettissimi e preziosissimi educatori compagni di viaggio da 39 anni con e per i ragazzi di questa città di Ragusa, e non solo di Ragusa; genitori dei nostri ragazzi, anche del dopo-scuola, Benefattori (anche del 5×1000), affezionati apprezzatori dell’oratorio, collaboratori volontari per il dopo-scuola e tutti, tutti color che conoscono, che hanno frequentato e hanno stima e rispetto per l’oratorio…

Buon Natale!
Alle rubriche solite abbiamo voluto dare, a cominciare da questo numero, un taglio un po’ diverso, un tono positivo di speranza. Senza tradire i messaggi che devono fare pensare i nostri piccoli e grandi lettori.

Vi chiedo
una vostra impressione e anche qualche suggerimento.
Quando ero bambino i miei “vecchi” saggi educatori mi hanno insegnato che il “contropelo” irrita certi animali. Cioè: il dire sempre al negativo può portare ad una reazione contraria all’intenzione di chi dice o scrive.
Si dice che raccoglie più mosche una stilla di miele che un barile di aceto.
Ed è vero! Personalmente ho sperimentato questo fenomeno sulla mia pelle.
“Voce”, si sa, è un giornale informativo e formativo. Come dovrebbe essere ogni giornale dedicato a lettori interessati a formare e a informare.
La rubrica “Sassi” riporta il titolo di una lettera pastorale di Monsignor Francesco Pennisi, primo vescovo di Ragusa. In quella “lettera” (1962) quel “buon pastore” scrisse, per gli adulti e i pastori di allora, idee, riflessioni, indicazioni magistrali e moderne per la pastorale con e per i ragazzi che ora, in questo momento socio-culturale storico, solo Papa Francesco ha la chiarezza e il coraggio di dire e pubblicare.
Solo a modo di esempio, scrive Pennisi: “Perché la società parla di “gioventù bruciata”, perché si meraviglia, perché condanna se questi giovani corrotti sono un suo esclusivo prodotto ed effetto?”
In questo momento storico, la differenza è un peggioramento: allora la gioventù (oggi la definiamo “ragazzi”) si etichettava “bruciata”, oggi, invece: “normale”.
Allora parlavano di “gioventù”, ora non se ne parla e non si fa niente per i ragazzi alla deriva, liquidi, disturbati, soli, parcheggiati dovunque perché gli adulti hanno da fare; devono portare soldini a casa… e, così, accontentare i figli in tutto. Così, tutti stiamo tranquilli. Ma non è vero.
Noi adulti dobbiamo darci una scossa da terremoto, se non vogliamo peggiorare il futuro.

Auguriamo a tutti
Buon Natale e Felice Anno 2017
don Salvatore Mercorillo
e l’ASSOCIAZIONE Educatori ONLUS SPAZIO – ANSPI Ragusa

 

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