
Dopo il concilio vaticano II
Chiesa, chi sei?
Con il Concilio Vaticano II, la Chiesa affronta il problema della propria identità e la ricerca di nuove vie di evangelizzazione.
Concezione di vita, valori, morale, educazione, gestione delle istituzioni pubbliche hanno segnato la fine di una società cristiana con una progressiva presa di coscienza dell’autonomia da tutto ciò che era strettamente religioso.
Si dà spazio ai criteri della scienza e della coscienza, mentre le istituzioni fanno riferimento al contratto sociale più che all’etica oggettiva.
La religiosità è un bisogno da soddisfare, più che un essere, un senso, un perno attorno a cui gira la vita.
La società post-industriale
Gli anni Sessanta, con l’industrializzazione, furono una svolta traumatizzante del modo di concepire la vita, l’uomo:
- scombinamento delle tradizioni locali con le migrazioni e i mass-media;
- confusione di valori, modi di vita, lavoro, convivenza… educazione dei figli;
- la scienza prende il posto della tradizione e gli scienziati il posto degli anziani;
- prevale il consumismo su un progetto di vita e di uomo con un passato e un futuro.
Tutto è vissuto sul presente…
L’individuo, fornito di potentissimi mezzi, è identità in quanto ha dei ruoli. Così, quando non ha dei ruoli, è vuoto, indifeso, angosciato, solo…
Da qui i fenomeni notissimi di devianza esistenziale: disperazione, droga, violenza… crisi di ogni genere…
Sistema sociale e mondi vitali a forbice
Sistema sociale[1] e mondi vitali[2] sono due realtà che, con il trapasso storico-culturale conciliare e del ’68, si sono allontanate l’una dall’altra; distanza e incomprensione tra individuo e sistema sociale, tra cittadini e istituzioni, tra governanti e governati.
Da qui il fenomeno:
- del riflusso nel privato, così che il sistema sociale risulta un arcipelago di soggettività, di piccoli mondi vitali privati;
- del groviglio di comunicazioni che lega i soggetti, ma non è in grado di diventare sistema perché estraneo e artificiale;
- della ingovernabilità, perché la concezione di governo è piramidale, unicentrica, mentre il villaggio dovrebbe avere molti centri (anzi, tutte le parti dovrebbero essere centri), ogni soggetto dovrebbe essere centro e non periferia.

Scuola e famiglia
In crisi anche queste due importanti e fondanti agenzie educative: la famiglia (per la prima educazione sociale), la scuola (per il ruolo formativo-culturale).
Proponiamoci semplicemente una domanda che si porta dietro, a grappolo, come le ciliegie, altre domande… che rendono aperta la ricerca, il dialogo, per avvicinare le sponde, per agevolare un guado decente, alle nuove generazioni, nell’al di là di un futuro riorganizzato e riarmonizzato.
Perché sono in crisi?
- Per il modo di comunicare debole e frammentato?
- Per l’idea e l’ideale di persona soggettivo, materialista, positivista e per nulla illuminato dalla Rivelazione?
- Perché si sono moltiplicate le agenzie formative come agguerrite concorrenti della scuola e della famiglia?
- Perché si è perso il senso di personalità e di persona?
- Per mancanza di veri modelli educativi?
- Per confusione di ruoli?
- Per scelte di pseudovalori?
- Per ateismo pratico?
- Per atteggiamenti di qualunquismo e di indifferenza?
- Per polverizzazione di ideali?
- Per mancanza di legami con le radici storiche?
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Tratto da Salvatore Mercorillo, è ora…torio!, capire il presente, progettare il futuro, aprirsi all’infinito, Ed. Elledici
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[1] Insieme di relazioni sociali tipizzate da alcune proprietà: ambiente, tempo, organizzazione, autodirezione.
[2] Complessi sistemi di interrelazioni, di interazioni tra l’“io” e l’“altro”, tra l’“io” e gli “altri”… per fare un “noi”.