Il camaleonte è un rettile particolare con caratteristiche uniche anche nel regno animale.
Ma di queste varie caratteristiche è la variazione indeterminata del colore della pelle che si adatta alle condizioni ambientali, climatiche, secondo lo stato di salute o di umore del rettile: ira, paura, serenità, relax…
In questo nostra breve, rapida, non certo esauriente, ma sufficiente riflessione, prendiamo come metafora, solo questa caratteristica del rettile: capacità rapida, varia e … miracolosa di cambiamento multicolore della pelle.
Di una persona si può dire che è come un camaleonte quando facilmente e rapidamente cambia opinione, scelte, atteggiamenti.
Camaleonti, in questo senso, si possono definire persone, partiti, gruppi.
Persone camaleonti, cangianti, non sono certamente definibili, relazionabili, trattabili.
Sono persone “tutto”, tante, centomila e nessuno!
Camaleonte è una caratteristica attribuibile anche a categorie di persone che si trovano, per cultura o per età evolutiva, in situazione di mobilità caratteriale, psicologica, sociale, ecc…
Camaleonti possono definirsi gli adolescenti: mutevoli, liquidi, cangianti.
Definizione non per forza negativa, se si dimostrano gli aspetti positivi di queste fasi mutevoli.
Proviamo ad addentrarci in questa fase importante dei nostri ragazzi.
Il conoscere e il capire serve per vedere più chiaro uno scorcio di orizzonte e di umanità che va cambiando come un’alba che, a poco a poco, diventa luce sempre più definita e definibile e splendore di un giorno preparato e vissuto come un grande progetto.
Allora non si tratta più dei cambiamenti cronici, indefiniti e indefinibili del camaleonte.
Ma metamorfosi di una crisalide che diventa splendida farfalla.
E poi, basta!
Per non diventare cangianti camaleonti cronici, inquietanti parenti del tutto, tutti e nessuno, cioè nihil = niente!
Sono necessarie alcune condizioni preparatorie importanti.
ADULTI, accompagnatori autorevoli.
Difronte ai misteri dei figli, di questi adolescenti, soffrono i genitori, si accorgono gli educatori veri, gli adulti di contatto sono preoccupati; fanno fatica a decifrarli nelle loro poliedriche sfaccettature: le bravate, il gergo, i buchi sui pantaloni, i geroglifici sulla pelle, le movide sfrenate, le canne, l’alcool, le musiche, il divismo, gli amori stagionali e l’impazienza ormonale…
Gli adulti si trovano, spesso, sguarniti di informazioni, facili alle imposizioni, incapaci di autorevolezza, confusi e lassisti…
Questi evolutivi cangianti hanno bisogno:
– di famiglia effettiva ed affettiva
– di educazione paritaria tra maschi e femmine
– di verità, di responsabilizzazioni e dialogo
– di spiritualità vissuta insieme, in famiglia
Mala tempora currunt!
Che tempi, ragazzi!
Tempi duri per i ragazzi e per gli educatori.
Ma con quali tipi di adulti possono identificarsi?
Per diventare veramente adulti!
In sintesi:
Chi sono?
Cosa si aspettano questi futuri adulti:
Dagli adulti-educatori
Dalla Comunità-Chiesa
Dai responsabili della cosa pubblica?
I giovani di oggi…:
- hanno bisogno di sperimentare;
- hanno fantasia per ideali ben individuabili;
- sono generosi e anche radicali, se si dà loro fiducia;
- sono capaci di dialogo con chi li sa ascoltare e capire;
- danno cento se chiedi mille, cinquanta se chiedi cento, cinque se chiedi dieci…
- con i giovani bisogna alzare la posta perché così sanno che esigere molto significa fidarsi molto;
- vogliono una casa abitabile, una Chiesa abitabile e qualche prete in più, appassionato di loro, per loro e con loro;
- si aspettano una pastorale nuova, aperta, avventurosa com’è avventuroso il mistero e la proposta di Gesù Cristo;
- si aspettano più attenzione da parte di tutti coloro che possono e devono… certamente si lasceranno coinvolgere anche in un cammino di fede e di vocazioni profetiche;
- hanno bisogno di luoghi dedicati e di modelli decisi a seppellirsi con loro, rinunciando agli orpelli del potere, dei titoli, delle carriere, della vita fossilizzata e piatta.
Personalmente ripeto, dal tempo in cui mi sono immerso nello spirito del Concilio Vaticano II e mi sono impegnato con i ragazzi e i giovani, ho scritto e ancora una volta io voglio gridare forte a noi adulti,
Chiesa, educatori,… l’urgenza e il coraggio di cambiare e compiere una scelta di rinnovamento interiore e una revisione del lavoro pastorale e della conduzione comunitaria (se c’è, ma se non c’è?) della vita familiare per raggiungere e far raggiungere il grande traguardo, il progetto di Dio sull’uomo, il grande “affare” (l’unico!) della vita di ogni essere umano: la salvezza!
Sac. Salvatore Mercorillo