Quando consideriamo quello che è il mondo presente con tutti i suoi traumi: religiosi, economici, morali, politici, organizzativi, giuridici… a tutti i livelli sociali, a tutte le latitudini… viene da pensare: «Che cosa si aspetta un mondo così fatto?»
Io cosa mi aspetto? E tu? Io mi aspetto una generazione nuova, io mi aspetto una rivoluzione. Non può continuare una storia di caos, non può reggere un mondo disordinato, disorientato, senza ideali; senza mordente di vita e di miglioramento. Io spero che sorga presto una generazione nuova, una generazione di ribelli. Io spero di essere nel numero di questi ribelli. E tu?
Non fraintendermi: non vogliamo se non la rivoluzione di Cristo, non cerchiamo se non la rivoluzione dell’amore, non vogliamo sovvertire se non l’ordine/disordine: le deviazioni dell’amore, del sesso, dei rapporti interpersonali, le deviazioni di ciò che è veramente bello, di ciò che è veramente grande, di ciò che è veramente buono.
Vogliamo farla questa rivoluzione? Non a scapito dei più deboli, non a svantaggio dei più poveri. Vuoi che il mondo, la storia ti appartenga, sia veramente quel “pezzo di storia” che resterà eterna e che potrai dire veramente tua? Non il danaro, non la viltà, non i titoli di studio, non la salute, non una moglie o un marito, non pochi o tanti amici, non il successo, non la carriera, non la furbizia, non la fama, non l’applauso delle folle, non la forza o la potenza o la prepotenza, non la tua superbia… ma l’amore; solo l’amore vero, quello costruttivo, quello vergine da ogni egoismo; quello che guarda al bene totale dell’altro.. ti darà la possibilità di dirti padrone del mondo, della storia. Quindi libero e liberatore. Solo così avremo una storia di uomini, liberi da qualsiasi barriera di razza, di colore, di situazione socio-politica, di religione!
Questa generazione nuova già è nata, è tra noi. La incontri spesso sul tuo cammino. Forse tu, il benpensante, il conservatore di situazioni comode ma non vere, l’hai incontrata e ti sei scocciato, hai arricciato il naso, hai giudicato e forse hai lanciato le tue pesanti, borghesi, ammuffite, maligne insinuazioni.
Hai giudicata pazza questa nuova generazione di pazzi del Vangelo che ti mette in crisi.
Voglio dirti ancora questo: tu giudichi pazzi i ragazzi di questa generazione… ma di loro si parlerà per un bel pezzo perché sono sulla traiettoria eterna e luminosa del Vangelo. Ma di te che disprezzi, di te buono solo a giudicare, criticare tutto e tutti, di te che non muovi un dito per aiutare il tuo fratello, di te che sai solo adoperare la tua lingua biforcuta e la tua mala coscienza… fra qualche decina d’anni non parlerà più nessuno.
La tua vita l’hai sprecata costruendo su sabbia… e il vento, la pioggia hanno cancellato tutto. Di papa Francesco si parla e si parlerà ancora per un bel pezzo. Lui ha il coraggio della rivoluzione dell’Amore. Un Amore che non ha paura del rischio, dell’imprevisto. Un amore sempre nuovo, come sempre nuovo è Dio; sempre giovane.
Dio non è quello che ti sei fabbricato tu: un Dio di gesso o di legno o di metallo: ben colorato e a cui tu puoi accendere i tuoi lumini e lui non ti dice niente; a cui puoi sparare i tuoi mortaretti e non si disturba nè ti disturba. Un Dio che non è quello vero; un Dio che non è sul tuo cammino.
Dio conta su di te per un mondo più giusto, più vero, più a misura d’uomo!
Sac. Salvatore Mercorillo