Settembre è il mese-ponte tra l’estate e l’autunno;
tra il tempo del riposo estivo e la ripresa del ritmo normale della vita normale tra l’autunno e, più in là, la nuova estate che, per tutta questa “pausa” d’impegno ordinario, diventa una meta da raggiungere.
Perché è l’estate la parentesi più ricca di tempi liberi dedicati, con sapienza, al riposo, alle nuove conoscenze, alle amicizie, alla vacanza “piena” di sogni belli da realizzare… per poi tornare alle “consuete cose” con rinnovati sogni, ma già ricchi di esperienze sempre belle, utili, splendenti di bontà, di verità, di crescita sapiente, d’incontri ricchi di esperienze costruttive.
Intanto, ora si ritorna agli impegni sapienti e progressivi di crescita in “età, sapienza e grazia” (Lc 2,52). Così, solo così il “tempo” che passa diventa e fa diventare più ricchi, più sapienti, più interessati e globali, più socievoli e sociali, più ricchi di conoscenza e di capacità di impegni sociali, globali, umani e umanizzanti.
“Settembre, andiamo. È tempo di emigrare”. Così intitola una famosa poesia di Gabriele D’Annunzio, dedicata allo spostamento delle greggi dai monti alla pianura, e viceversa, in primavera, lungo il solito “tratturo”: pista di cammino.
Il poeta, però, in questa poesia, si rivolge ai pastori. Pazienti, attenti, in comunione sincronizzata con il tempo e con il gregge. In settembre, come per i pastori, anche per noi educatori, docenti, genitori… è tempo di “seguire il gregge”, i nostri ragazzi, a scuola e in ogni luogo in cui c’è realizzazione esistenziale.
Come “pastori” che sanno camminare “insieme” e sanno accompagnare le giovani generazioni “su le vestigia degli antichi padri”.
Anche per l’Oratorio Spazio sarebbe “tempo” di riprendere il cammino, come un gregge su nuovi e ricchi pascoli, guidati da sapienti e pazienti fratelli e sorelle che hanno dedicato anche tutta questa lunga estate piena di paure, trepidazioni di isolamento, di speranze in attesa di luce, serenità, pace e sogni di un tempo migliore, più “vicino”, più ricco di tenerezze e di donazione.
Dal mese di marzo 2020, il nostro Oratorio è diventato un sogno di un ritorno ancora bello e ancora sempre nuovo.
I nostri cuori di “pastori” non si sono arresi; ma sempre viva è stata ed è la speranza di un “rientro”, di un ritorno bello, ricco, pieno di presenze e di speranze.
In tutto questo tempo noi “associazione” non abbiamo chiuso. Abbiamo, e anche ora, rispettato tutte le precauzioni di prudenza e di rispetto, in attesa di aprirci ad un abbraccio senza paure con molti… ssimi ragazzi e… genitori.
Siamo, noi, gli stessi di tanti mesi fa. Ma non siamo come ci siamo lasciati. Ci siamo preparati al rincontro.
I nostri sono sogni grandi che vogliamo realizzare con i “piccoli” perché “crescano” grandiosi.
Il nostro Maestro è solo e sempre Gesù.
Un giorno, Gesù, ci racconta l’evangelista Marco (9, 38-39), “prese un bambino, lo pose in mezzo a loro (gli Apostoli) e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato»”.
Ognuno, allora, si mantenga unito, per quanto gli è possibile, all’oratorio, al proprio oratorio. Anzi: contattate vostri amici e amiche per ritornare in grande folla a ridare presenza, vita, allegria, amicizia, gioia grande da condividere con molti per molto tempo.
Noi educatori siamo pronti a questa solenne riapertura. Abbiamo preparato progetti, cammini, iniziative… nuove da svelare e godere.
Di oratorio e di Voi (voi di questi 44 anni di Spazio) ho parlato al nuovo Vescovo Giuseppe che a giorni prima con noi educatori e poi con tutti voi e genitori sarà felice di incontrarsi.
Don Salvatore Mercorillo
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