Parole-pallottole…!?
… E loro, i bambini… registrano!!
– Stai fermo, muoviti, fai piano, sbrigati, non toccare, stai attento, mangia tutto, parla ti ho detto, chiedi scusa, saluta, vieni qui, non starmi sempre appiccicato, vai a giocare, non disturbare, non correre, non sudare, attento che cadi, te l’avevo detto!, peggio per te, non stai mai attento, non sei capace, sei troppo piccolo, lo faccio io, ormai sei grande, vai a letto, alzati, fai tardi, ho da fare, gioca per conto tuo, copriti, non stare al sole, stai al sole, non si parla con la bocca piena…
– Poi, quando è più grande… peggio: ma che figlio abbiamo, bisognerebbe pestarti, sei antipatico a tutti, come fai ad essere così stupido…
Parole-carezze!!
– Ti amo, sei bello, sono felice di te, parliamo un po’ di te, troviamo un po’ di tempo per noi, come ti senti?, sei triste, hai paura, perché non ne hai voglia, sei dolce, sei tenero, raccontami, sono orgoglioso di te, sei felice, mi piace quando ridi, puoi piangere se vuoi, sei contento, cosa ti fa soffrire, che cosa ti ha fatto arrabbiare, puoi dire tutto quello che vuoi, ho fiducia in te, mi piaci, io ti piaccio?, quando non ti piaccio?, ti ascolto, mi piace stare con te…
– Le parole-carezze non devono mai perdere il loro profumo; sono parole che sanano, che abbracciano…
Un tempo magico: la sera
Specialmente a tavola o in salotto, a TV spenta e occhi, orecchie e bocca in onda.
Di sera è più facile avere pensieri miti, di pace. Raccontiamoci la giornata; i problemi…
Prima di andare a letto, c’è nell’aria desiderio di calore, di affetto, di bontà, di stringersi insieme.
La notte è sempre nera e fa paura; per questo desideriamo qualcuno che ci tenga per mano.
Il papà (le mamme, in fondo, lo fanno già) che accompagna il suo bambino a letto, gli siede accanto, gli parla, gli racconta una fiaba; un papà che prega insieme, avrà con il piccolo di oggi e con il ragazzo di domani un rapporto stupendo e soddisfacente.
Perché il calore della sera fa dimenticare il freddo della giornata, le sgridate, le impazienze…
Un luogo magico: la cucina
La cucina è il luogo tiepido, buono, dolce; dai rumori graditi e profumati; dove si prepara la bella cena da consumare insieme, ma non in silenzio, ma con fame di festa di trovarsi tutti, sempre, insieme. Il tavolo, in cucina, è fatto apposta per sedersi a mangiare, tutti attorno, per guardarsi negli occhi, per parlare, per raccontarsi la giornata, per scherzare, ridere, fare complimenti. Quel tavolo, sempre, non serve per sgridare, non serve per fare interrogatori di terzo grado su come è andata la scuola, non per… mugugnare…
Così, la giornata si chiude in bellezza e i sogni saranno sempre belli!
Sac. Salvatore Mercorillo